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Siamo nell’era della confusione, dei multipotenziali, e dei metodi semplici.

La conoscenza è così accessibile e semplificata da aver perso il suo vero valore.

Tutto è facile da ottenere, e tutto ciò che è facile è economico e sottovalutato.

È noto che noi come esseri umani, siamo sempre pronti a dare per scontato tutto ciò che crediamo di avere sotto controllo e ci disperiamo quando lo perdiamo, perché sconvolge il nostro concetto di normalità.

Ecco, è in queste circostanze di eccessiva abbondanza, in cui si sanno fare tante cose, si possono fare tante cose, ma poi alla fine non si sa mai cosa fare davvero.

Qual’è l’obbiettivo della tua vita, qual’è la ragione per cui ti svegli la mattina con il sorriso e vai a letto sereno?

Non ce l’hai?

Nessun problema, anche per questo c’è una soluzione, e ci viene incontro il Metodo IKIGAI, un antica arte giapponese, per trovare la nostra strada nella vita, e dunque, un obbiettivo.

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Base per disegnare il proprio IKIGAI

Il metodo prevede il disegno di un fiore come quello qui in esempio, e la definizione di 4 macro aree:

1 – COSA AMO FARE:

Qui dobbiamo scrivere in maniera estesa cosa amiamo fare nella vita, dallo sport, al relax, alle amicizie, all’ambito professionale fino a quello personale… Tutto tutto ciò che amiamo fare.

Anche ciò che può sembrare banale, come ad esempio leggere, dormire, andare in discoteca, correre, ascoltare gli altri, scrivere email, etc…

Dobbiamo fare una lista accurata di tutto ciò che ci fa battere il cuore e ci da gioia.

amore

2 – COSA SO FARE:

Anche qui, una lista estesa di cosa sappiamo fare. Le nostre abilità, le predisposizioni genetiche, le nostre qualità intrinseche.

Sai improvvisare? Scrivilo.
Sei alto 2 metri? Scrivilo.
Sai disegnare? Scrivilo.
Sai nuotare? Scrivilo.
Sai comprendere le persone? Scrivilo.

Scrivi tutto ciò in cui ti senti competente e tutto ciò per cui credi di avere una marcia in più degli altri.

azione

3 – COSA HA BISOGNO IL MONDO:

Bene, qui devi scrivere tutto ciò che credi si necessiti nel TUO mondo, i problemi che più spesso vedi quotidianamente negli ambienti e nelle persone che frequenti.

Ti consiglio di non spaziare troppo con i problemi che senti in tv o leggi online, sono cose di cui spesso non sai abbastanza. Scrivi di cosa sai davvero. Appunta tutti i problemi che ti capita di vedere ogni giorno ed elencali per probabilità.

Mi raccomando, cerca di essere quanto più specifico possibile, perché più è generico il problema, più deve essere generica la soluzione.
Ma noi sappiamo bene che le soluzioni generiche dovrebbero andare bene a tutti, e alla fine finiscono per non essere davvero utili a nessuno.

Devi individuare necessità specifiche del mondo che ti circonda, in modo che potrai trovare soluzioni specifiche.

bisogno

4 – PER COSA POSSO ESSERE PAGATO:

Qui dobbiamo elencare le soluzioni, ma non hai problemi di prima, ma semplicemente le soluzioni che tu puoi attualmente offrire al mondo, con le tue capacità, e per cui potresti avere un compenso.

Ogni tua abilità professionale va qui appuntata e poi messa in ordine di probabile interesse. Sai cantare e sai scrivere contenuti? Bene, quante probabilità ci sono che qualcuno ti paghi per cantare e quante per creare contenuti? Sicuramente dipende da te, l’importante è mettere in ordine.

Altra cosa molto importante è scrivere tutte le esperienze professionali passate, in modo che da lì possano venire fuori altri piccoli elenchi di possibili abilità e competenze per cui poter essere pagati.

soldi

Benissimo, hai finalmente completato il primo halo, e qui puoi vedere (se hai fatto un bel lavoro) un ampio spettro di chi sei, come sei, cosa vuoi e del contesto che ti circonda.

Adesso dobbiamo fare un gioco, e fare un match fra le aree vicine, per trovare le nostre 4 colonne portanti:

PASSIONE:

Qui dobbiamo inserire tutte le cose che sono in comune o che si sposano bene fra l’area delle cose che amiamo fare, e le cose che sappiamo fare.

Così facendo troveremo quelle che sono le nostre passioni, tutto ciò che sappiamo fare bene e che non ci pesa fare perché amiamo farlo.

Qui abbiamo finalmente chiaro la base delle nostre passioni sostenibili, ovvero quelle più solide.

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MISSIONE:

In quest’area, come ormai avrai capito, dobbiamo mettere i punti in comune o che meglio si sposano, fra quello che amiamo fare, e quello di cui il mondo che ci circonda ha bisogno.

Queste che troverai qui sono tutte le attività tramite cui possiamo aiutare gli altri, con il sorriso.

Sono cose che facciamo con il sorriso in volto e che possono dare un aiuto concreto alla nostra comunità.

Rimarrà sicuramente fuori qualcosa che amiamo fare, ma che non ha scopi nobili come quelli che pensavamo.

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LAVORO:

Qui dobbiamo unire tutto ciò che è in comune o che meglio si sposa, fra l’area delle nostre competenze, e quella delle cose per cui potremmo essere pagati.

Come avrai notato, questa è praticamente la definizione di competenza professionale. Qui abbiamo un elenco di tutte cose remunerative in cui siamo competenti.

In sostanza, un elenco di possibili attività con cui possiamo sostenere la nostra indipendenza e fare carriera.

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VOCAZIONE:

Qui va fatto il match fra le esigente del mondo che ci circonda, per cui si è disposti ad investire delle risorse economiche.

Praticamente è un filtro per cui non avremo più esigenze frivole, ma solo esigenze a cui le persone danno peso e valore.

Questa dovrebbe essere per l’appunto la lista delle cose a cui ispirarsi per perseguire degli obbiettivi di lavoro interessanti.

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Bene! Se hai fatto tutto correttamente, hai appena completato il secondo halo.

Sei pronto per l’ultimo, grande match.

IKIGAI

Qui al centro di tutto, devi inserire i pochi elementi che sono in comune fra le 4 colonne che hai appena finito di creare: Passione, Missione, Lavoro, Vocazione.

Qui avrai la migliore unione di quei pochi elementi che vanno d’accordo, con ciò che ami fare, che sai fare, che la gente desidera e per cui è disposta ad investire.

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Metodo IKIGAI al completo

Questo è il punto di partenza da cui puoi partire e delineare il tuo cammino.

Ora hai un IKIGAI che ti rappresenta nell’essenza.

Per essere chiari: questo non è un metodo definitivo, è un percorso, che va coltivato nel tempo, come un giardino. Perché le passioni cambiano, le abilità pure, il mercato cambia, e con esso, il nostro lavoro e la nostra meta.

Dobbiamo sempre tenere a mente questi principi chiave, ma senza affidarcisi in toto.

È una sorta di traccia, delle orme a cui stare attenti quando creiamo il nostro percorso, che solo e soltanto da noi può essere definito.

Fai tutto questo percorso introspettivo, prenditi il tuo tempo, certe cose non possono essere fatte con il cronometro.

Se sali a bordo del treno sbagliato, non serve correre lungo il corridoio nella direzione opposta. Scegli con cura la tua strada.

Buona scoperta,

Marco