Lo so, lo so, può sembrare una domanda a trabocchetto, e molti di voi già sapranno, che è ovviamente molto più forte il Pulcino rispetto all’Elefante. In effetti è anche molto più forte di te.
Ho comunque pensato di fare questo articolo per i meno amanti della biologia e del powerlifting, che ignorano la vera scala gerarchica della forza.
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Partiamo dalle prove empiriche:
È famoso l’esempio degli elefanti che camminano sulle uova senza schiacciarle, ma i meno fiduciosi potrebbero pensare che sono solo effetti televisivi, e quindi ti invito a fare un esperimento, andate a prendere un uovo, e stingetelo nella vostra mano, stringetelo con tutta la forza che avete in corpo.
Spoiler: non ci riuscirete.
Mentre un pulcino appena nato riesce facilmente a rompere il guscio e schiudere l’uovo, e anche questo non è un segreto.
Sei a tutti gli effetti più debole del più debole dei pulcini nati.
Fattene una ragione.

Ti stai chiedendo com’è possibile?
Ok dai, detta in breve:
L’unità di misura della pressione è il Pascal (Pa), Il Pascal equivale a 1N / m². Poiché 1N = 1 kg*(m/s²) un Pascal equivale a 1 kg/m*s².
La formula generale per calcolare la pressione esercitata da un corpo su una superficie è: P (pressione) = F (forza applicata) / S (superficie di applicazione).
Ad esempio, se la tua mano esercita una pressione di 3 kg con area di base uguale a 10dm² (0,1 m²) eserciterà una pressione di: P = F/S = 3*9,8 / 0,1 = 300 Pa
Ok, fine della parte noiosa.
Passiamo alle considerazioni:
Il punto è che tu stai esercitando pressione su tutto l’uovo, in più essendo un ovaloide l’uovo sta scaricando la forza che tu applichi nei punti, in altri punti a scalare. Il pulcino invece, con il suo piccolo becco, da dentro l’uovo, concentra tutta la sua forza in un unico piccolo punto, e il guscio non ha nessuna difesa.

Che poi questo è anche il motivo per cui quando fai una frittata, rompi le uova con l’ausilio del bordo di una padella.
Ti stai chiedendo perché ho scritto un articolo su questa cosa?
Ho visto una similitudine con molti problemi che ogni giorno vedo su colleghi e clienti, ci si sforza di eseguire tantissime cose insieme, un continuo inno al multitasking a tutti i costi, non accorgendosi che più cose si fanno contemporaneamente, più la nostra forza produttiva viene spalmata e dispersa.
Tendiamo sempre a sottovalutare il famoso “Deep Work”, che ci permette di stare concentrati su un singolo aspetto, senza distrazioni e senza dispersioni, finché non riusciamo a chiudere con successo quel task, raggiungendo l’obbiettivo.
È chiaramente un compito intellettualmente sfidante.
Nell’attuale economia dell’informazione e dei continui stimoli, quest’abilità è un superpotere che permette a chi lo possiede di prosperare e ottenere risultati di eccellenza.
Questo perché al di là del talento, se non produci non puoi crescere, e la chiarezza su ciò che conta fornisce chiarezza su ciò che non lo è.
Buona scoperta,
Marco