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Lo so, può non sembrare semplice la risposta, e per analizzare meglio il paragone, voglio raccontarti una storia.
La storia di un elefante rosa, e di un rinoceronte naufrago:

Nell’ anno 1514 d.c., al re del Portogallo, il re Manuel primo d’Aviz, viene donato dagli stessi portoghesi, un elefante.

Un elefante, in Portogallo nel 1500, capite bene che era un attrazione sensazionale, non si vedevano questi animali in Europa quasi dai tempi di Annibale.

Il Re era così stupito della maestosa creatura, che decise fosse troppo per lui, e quindi lo spedì in nave fino a Roma, dal Papa Leone X, a omaggiarlo con questo regalo.

Si, lo so cosa stai pensando, anche io odio le bomboniere perché non so mai dove metterle, un elefante è davvero complicato da posizionare.

Fortuna che Papa Leone X aveva veramente tanto spazio, e si affezionò subito all’animale, per cui fece una grande festa, ed accorsero da tutti i luoghi per vedere questa meravigliosa creatura, che, meraviglia nella meraviglia, era albino.

Pochi sanno che gli elefanti albini hanno la pelle così chiara da essere quasi trasparente, così tanto da far vedere i capillari sotto, che gli danno un aspetto rosato.

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Il Papa, decise di chiamarlo Annone, e così passò alla storia come Annone, l’elefante rosa del papa.

Quest’ultimo, si è tanto affezionato, che chiama Raffaello Sanzio, al tempo forse il più importante pittore romano, per far fare un ritratto ad Annone e lasciare ai posteri questa immagine indelebile.

Si, probabilmente Raffaello Sanzio aveva anche altro da fare, ma ha lasciato stare tutto su richiesta del Papa per dipingere Annone nel suo giardino.

Arrivò una lettera di ringraziamento al Re del Portogallo, piena di lodi per il graditissimo regalo. E lui fu così felice di ricevere così graditi ringraziamenti, che l’anno seguente pensò a cos’altro poteva regalare al Papa per tenerlo stretto nella sua cerchia di amici.

Confrontandosi con i suoi generali ed avventurieri, saltò fuori che c’era un altro animale incredibile da poter forse regalare: il Rinoceronte!

Il Re Manuele d’Aviz entusiasta, mandò subito una spedizione, per recuperare la creatura.

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Dopo pochi mesi tornarono vittoriosi, ed il Re mandò subito il regalo, sperando fosse gradito come il primo.

Tuttavia stavolta la storia va diversamente, poiché una tempesta si abbatté sulla nave, facendola affondare, ed uccidendo il povero rinoceronte, che non arrivò mai a Roma.

Qui entra in gioco un secondo pittore, di gran lunga meno famoso del primo: Albrecht Dürer, pittore amante delle creature particolari, che sentendo le storie sul rinoceronte ne viene affascinato.
A quel punto, senza averlo mai visto, si documenta leggendo degli scritti trovati nelle biblioteche del tempo e lo disegna secondo la sua comprensione del testo.

Viene fuori un mostro, corazza di pelle di serpente, zoccoli biforcuti, orecchie piccole e pelose orecchie da gatto, carapace di granchio a proteggerlo…
Insomma, un progetto strambo, che si allontana dalla realtà e dunque da cestinare!

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Rinoceronte Naufrago di Dürer

A quel punto ci sono 2 opere di animali leggendari a Roma:
– Un affresco dipinto da Raffaello Sanzio e commissionato dal papa, che raffigura il magnifico Annone nei giardini papali.
– Un bozzetto strampalato, di un soggetto inesistente, di un pittore tedesco decisamente più anonimo e commissionato da nessuno!

Secondo te, cos’è successo??

Facile: L’esatto contrario di ciò che sarebbe stato normale aspettarsi.

L’affresco di Raffaello è andato perduto, scomparso, dimenticato.
Mentre il Rinoceronte Naufrago di Dürer è diventato così popolare ed è stato riprodotto così tante volte, che è addirittura l’immagine ufficiale di alcuni libri di biologia del tempo, e che è diventata una delle immagini iconiche che ha portato Dürer al successo.

Ed essendo Dürer uno dei pittori più importanti del nostro tempo, quello strambo bozzetto, è una delle immagini più importanti mai prodotte dall’umanità, diventando eterno.

Il ritratto di Annone, no, nonostante tutto.

Dunque, tornando al quesito iniziale, l’elefante può arrivare a pesare 6 tonnellate, mentre il rinoceronte “solo” 3,5 tonnellate.
Ma in questo caso, chi è stato più pesante?

E mentre ci pensi, chiediti:
Cosa sai creare? Chi vuoi diventare?
Un Elefante rosa, o un Rinoceronte naufrago?

Buona scoperta,
Marco

PS: si ringrazia Roberto Mercadini per la grande ispirazione!