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Dire di no.

Dire di no

Paroline semplici in effetti, eppure quanto sembra difficile farcelo uscire dalla bocca anche quando sappiamo che si tratti della cosa migliore da dire, soprattutto in ambito lavorativo?

In questo articolo cercherò di trasmetterti l’importanza di dire no nel posto sbagliato al momento giusto, e quanto due semplici lettere possano rivoluzionare la tua produttività sul lavoro.

Veniamo a noi, ti racconto un attimo di me.


Quando la mia carriera è iniziata, mi occupavo soltanto di grafica e forse neanche tanto bene. Vista la mia insicurezza, pensavo che la mia missione fosse soddisfare il cliente ad ogni costo, convertendo ogni assurda richiesta in un qualcosa di meraviglioso. In senso ampio è sempre così, intendiamoci.

Ma sai cosa mi sfuggiva davvero?

Non sapevo dire di no. Avevo paura che dire di no fosse tradotto in senso negativo, e che il cliente rimanesse insoddisfatto del mio operato. Con gli anni e con questo modus operandi, mi sono spesso ritrovata nelle situazioni in cui sarai finit* pure tu.


Si, ok, adesso ti chiederai dove andiamo a parare.

Ecco le 2 situazioni tipiche in cui dovrai imparare a dire di no.

Primo scenario:

È URGENTE, MI SERVE ENTRO OGGI”


Non cascarci
, sono tutti di fretta. Sono sempre, tutti, di fretta. È tutto molto urgente, estremamente importante. Ora, a meno che non si tratti di questioni di massima rilevanza, in realtà non lo è mai. Non almeno se ricevi il compito il giorno stesso in cui dovresti portarlo a termine. In quel caso non si tratta di urgenza, ma di sufficienza.

Il tuo tempo non è preso sul serio e tu, pur di non fare brutta figura, rischieresti di ultimare il compito di fretta e con diverse imperfezioni. In questo caso il cliente alla fine ricorderebbe solo del tuo errore, non della sua fretta.

In questo caso devi dire di no. “Scusa, ma non posso. Voglio che tu abbia il meglio e la tua richiesta necessità di più attenzione.”

Secondo scenario:

LO VOGLIO COSÌ PERCHÉ MI PIACE”

La comunicazione è come un campo minato, hanno tutti il potere di esprimere un parere sul tuo lavoro.

Ma tu, sai cosa funziona davvero? Quello che piace o quello che è giusto?


Dipende, anche qui dipende.

Ma la mia risposta è semplicemente no.

Per essere riconosciuti bisogna essere riconoscibili.

E quello che funziona di solito è quel tipo di lavoro che crea il dibattito, che fa parlare di sé, non quello che accontenta il committente.

La soddisfazione del cliente è una logica conseguenza di un lavoro pensato, fatto con la testa, messo dove doveva essere messo. Che sia un logo, il contenitore di un sito, un post su Instagram.

È la stessa cosa, non credi?

Se pensi che non funzioni, devi dire di no.

Dire di no

Motiva la tua negazione in modo che il tuo committente capisca che non sei un* pazz* avversi* e quanto hai a cuore la riuscita del suo progetto.

Tante, tante volte mi sono ritrovata ad ammirare capolavori di branding senza logica, font a casaccio, siti web dalle palette improbabili, campagne pubblicitarie senza funnel ecc ecc ecc…..


E sai cosa ho pensato?

Ma perché diamine ho detto si!

Pensaci su. E parliamone nei commenti!