Credo di no.
A nessuno piace.
E allora perché ci sono migliaia di persone disposte a fare la fila quando esce un nuovo iPhone, o quando apre un nuovo Starbucks, o quando Primark apre una nuova sede.
Per non parlare di chi attende online la messa in vendita di prodotti, attendendo lo scatto del countdown, per evitare che vada tutto sold out prima di riuscire ad accaparrarsi il proprio oggetto.
L’abbiamo visto mille volte, addirittura anche con prodotti digitali distribuiti in modo limitato. Pur sapendo che la risorsa non è realmente limitata e che il venditore può avere solo vantaggi economici a venderne una quantità maggiore, molti utenti sono disposti a fare la fila in maniera digitale, ed attendere per poter avere il proprio prodotto e non essere tagliati fuori.
Questo mi ricorda un aneddoto interessante sulla Enzo Ferrari, che, quando è stata prodotta, sono stati realizzati solo 349 esemplari. Questo perché si è calcolato che erano 350 i collezionisti interessati.
La voce si è sparsa, e questo ha portato i collezionisti a fare a gara con aste rialziste, attirando anche collezionisti che in occasioni normali non sarebbero stati interessati. Il caso fu così eclatante che la Ferrari è stata costretta per la prima volta nella storia, a produrre altre 50 unità, per non creare troppo malcontento.
Alla fine, 399 Enzo Ferrari sono state prodotte. Si stima che la richiesta era comunque ci almeno 400.
Come da esempio, si dice che il numero perfetto è il totale -1. Qualcuno deve sempre rimanere fuori, e si deve venire a sapere che ciò accade.
Oh ma aspetta…
Ho perso il filo del discorso. Io volevo parlarti delle persone in fila!
Allora, dicevamo…
Questi clienti, non potrebbero semplicemente attendere qualche giorno e andare quando non c’è nessuno? non potrebbero ordinare online con la possibilità di preordine?
Semplicemente, no.
Non solo perché queste aziende non lo permettono, ma anche perché il punto è che loro non cercano un prodotto, non cercano la soluzione ad un problema reale. Questi clienti ricercano quel prodotto specifico, ricercano un’ esperienza, ricercano una community che li rispecchi e di cui sentirsi parte.
Queste aziende hanno fatto qualcosa di complicato ma parecchio efficace:
Hanno creato un sistema about brand, e non about product.
Hanno creato dei valori, dei principi, delle emozioni, in cui gli utenti si rispecchiano e vogliono identificasi.
Avere quell’oggetto a quel punto non soddisferà una specifica esigenza, quanto piuttosto riuscirà ad esprimere al resto del mondo il nostro carattere e la community in cui vogliamo essere.
Quindi, quando vuoi spingere un prodotto o un servizio, dopo averlo reso perfetto, e prima di averlo lanciato sul mercato, ripensa alle filosofia di Enzo Ferrari, ripensa a questo articolo, e chiediti, perché qualcuno dovrebbe fare la fila per avere proprio questo prodotto? Cosa rappresenta per il pubblico? Perché è unico al modo?
E se non lo è, pensa a renderlo tale.
Perché ricorda: a nessuno piace la fila, ma se ne vale la pena, la si fa volentieri!
Buona scoperta,
Marco