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Sapevi che il 95% delle nostre intenzioni di acquisto non sono guidate da uno stimolo razionale?

Vediamo perché il Brand Storytelling regola le nostre emozioni.

Il nostro Cervello Primitivo è la chiave di ogni scelta consumistica che facciamo.

Se mi chiedessero perché acquisto abitualmente la mia amata cosmesi da un certo brand piuttosto che da un altro che formula gli stessi identici prodotti, risponderei che lo faccio semplicemente perché nel profondo ne apprezzo la narrazione.

Di sicuro oggi, soprattutto per via dell’enorme quantità di informazione che ci ritroviamo ad assimilare, molti di noi conoscono o riconoscono le dinamiche di acquisto che ci portano a seguire dei marchi in particolare, a scegliere le loro proposte 1, 2 volte, o anche periodicamente.

E anche se nessuno ci dice sotto quale effetto clicchiamo su un annuncio pubblicitario o guardiamo sempre lo stesso scaffale al supermercato, quella lucina nel cervello sa che si tratta di impulso.

Non a caso, saremo sempre disposti a comprare delle scarpe di fascia alta rispetto ad altre, altrettanto belle e comode, di un marchio meno noto.

E sai perché?

Sai perché Apple venne quotata in borsa alla modica cifra di 570 miliardi di dollari e IBM, colosso mondiale dei tempi, dovette chiudere i battenti?

Perché il nostro caro Steve fu un bravo comunicatore, o meglio, fu un bravissimo venditore, e portò una semplice azienda di servizi tecnologici di fascia alta a diventare la rappresentazione di come fare brand storytelling audace faccia vendere qualsiasi cosa.

Il marketing non è una battaglia di prezzi, è una battaglia di posizionamento.

(Al Ries)


Dal primo Macintosh ad oggi, gli esempi sarebbero infiniti, e basta guardarci intorno per capire che ogni processo di marketing non possa ignorare certe tecniche comunicative.

Fare brand storytelling oggi è fondamentale per rafforzare l’immagine di marca, e ci aiuta a fare leva sui valori condivisi dal nostro target clienti di riferimento.

Ogni azienda posizionata fa brand storytelling

Stiamo parlando dello storytelling d’impresa, una tecnica comunicativa tanto potente da saper agire sulle nostre pulsioni più profonde e creare relazioni tra il narratore (l’azienda) e il lettore (il consumatore).



Non esistono in realtà delle formule alchemiche per fare brand storytelling, ma possiamo lasciarci guidare da alcune fondamenta narrative che ci aiutino a creare storie potenti.

Vediamole insieme!

Le basi del Brand Storytelling

Partiamo dalle basi: sai come si costruisce una storia?

Tieni sempre a mente 5 fasi fondamentali: introduzione, crescita, climax, decrescita e risoluzione.


Per scrivere una storia che funzioni la logica di base è che deve esserci una crisi.

Suona strano, ma è così.

Le favole non generano acquisti, né immedesimazione, perché non appartengono alla vita reale. La vita reale è fatta di cime da scalare, burroni da superare, piccoli lampi di gioia e poi ancora su e giù.

Ed è per questo che per fare brand storytelling c’è una tecnica che devi conoscere…



Il viaggio dell’eroe


Hai mai sentito parlare del Viaggio dell’Eroe?

Teorizzato da Joseph Campbell, uno dei più grandi esperti di mitologia contemporanei, e concretizzato in ambito cinematografico dallo sceneggiatore hollywoodiano Vogler, il viaggio dell’eroe è esattamente quello di cui hai bisogno per fare brand storytelling efficace.

In sostanza qualsiasi storia, qualsiasi cosa racconti, va strutturata come se il tuo protagonista (l’eroe) debba partire da una condizione svantaggiosa ed arrivare al successo attraversando una serie di ostacoli.

I brand che utilizzano questa tecnica infatti sono soliti a parlare di sé come di un qualsiasi essere umano, con le stesse difficoltà e gli stessi limiti.

Aggiungici poi che di solito l’eroe abbia un problema di risolvere (casualmente lo stesso problema del target di riferimento) e che questo problema alla fine della storia venga spazzato via in modo vittorioso.

  1. Nella struttura narrativa del viaggio dell’eroe la storia viene strutturata in modo tale che il protagonista passi da un mondo ordinario ad un mondo immaginifico e meraviglioso.


2. Qui l’eroe viene chiamato all’avventura, che banalmente nel brand storytelling moderno può essere un’azione da compiere per migliorare il brand o un salto di qualità necessario a superare l’ostacolo X.

3. Ma la cosa non è così semplice come sembra: l’eroe infatti in una prima fase si rifiuta di agire e trova delle scuse.

4. Ad un certo punto , in qualsiasi storia che si rispetti, l’eroe trova un mentore da seguire e che infonde fiducia per ricominciare l’avventura.

5. Nella quinta fase l’eroe supera il primo ostacolo (abbattimento dei costi di spedizione, mancanza di un pubblico attivo, e-commerce con pochi prodotti) e si posizione come elemento attivo all’interno della storia(il nostro marketing)

6.Finalmente la parte divertente: l’eroe, una volta fattosi conoscere, si trova a scontrarsi con nemici e a doversi fare degli alleati. E qui è tutto di nuovo in salita.

7. Ci avviciniamo alla parte più ripida del nostro percorso, dove l’eore prosegue in una zona buia e profonda tra il terrore e l’eccitazione.

8. Basta tentennamenti, adesso è il momento di agire. Nella Prova Centrale l’eroe si trova di fronte alla sfida più importante… E qui puoi inserirci qualsiasi aneddoto!

9. Superata la prova il nostro eroe riceve una bella ricompensa dal fato!

A noi piace pensare che i codici sconto facciano un po’ lo stesso effetto 😉

10. Ora che si è istruito in merito di vita e superamento dei propri limiti, l’eroe può ritornare nel mondo ordinario a impartire la lezione a tutti i prescelti, oppure rimanere nel mondo straordinario. Che fare?

11. Semplice, l’eroe sa di non essere ancora del tutto pronto per scegliere. Ed è per questo che sa di doversi trovare nuovamente di fronte ad una di quelle scelte che ti cambiano radicalmente. In questa fase l’eroe finisce in una catarsi, fa un incontro inaspettato e si spinge letteralmente oltre i propri limiti.

Qualcosa cambia per sempre in questa storia.

12. Qualsiasi sia la sua scelta nel proseguire, adesso siamo tutti in grado di capire che l’eroe non è più quello che era quando ha iniziato il suo viaggio.

Insomma, ha una verità in mano da mostrare al mondo (per noi il pubblico) e usarla per ispirare (non è vero, a noi serve incantare e vendere).

Faticosa come strada eh?

Eppure oggi ogni impresa lanciata nell’universo del marketing usa lo stratagemma del viaggio dell’eroe per costruire una narrazione audace e coinvolgente.

Sembra dura la salita, ma un buon lavoro iniziale assicura sempre risultati concreti.

Alla prossima!